è già monumentale per noi, e per tantissimi cittadini, l’albero di cachi che si trova al parco Miralago – Seeblick in riva al Garda. Rinnovata da parte del Comitato Salvaguardia Area Lago di inserire il magnifico parco nel Piano regolatore come GIARDINO STORICO.

DOMENICA 20 NOVEMBRE DALLE ORE 10 ALLE ORE 14 un centinaio di persone sono intervenute ad onorare il grande cachi, uno dei più grandi e antichi d’Italia, in questi giorni colmo dei suoi straordinari frutti. Un successo che premia la costanza del Comitato SAL nel proporre alla cittadinanza la tutela e la valorizzazione di un patrimonio naturalistico storico e culturale quale è il Parco più prezioso di Riva, come ha sottolineato Marina Bonometti nell’apertura della festa.

Nel suo intervento, avvenuto in collegamento video per motivi di salute, il giornalista “dendrogastronomico” Carlo Mantovani, ha detto che quello di domenica, è attualmente l’unico evento pubblico celebrativo in Italia dedicato a questo straordinario frutto il cui nome in greco significa Pane degli dei. (Diospyros Kaki letteralmente grano degli dei). La tradizionale festa siciliana di Mislimeri è, infatti, attualmente sospesa. Mantovani ha sottolineato l’importanza di occasioni come queste in cui si uniscono tutela del paesaggio, natura e cultura, poesia, musica e gastronomia e che invitano a guardare ciò che spesso non si vede del proprio territorio. Il cachi, ha detto, si trova in un luogo straordinario. I rivani devono diventare “turisti” del proprio territorio, proteggerlo e goderne la bellezza e anche il sapore. In questo è stata fondamentale la collaborazione di Slow Food con Tommaso Martini alla consolle e l’ottimo chef Luigi Montibeller ai fornelli che hanno proposto delle preparazioni vegetariane a base di cachi: dal risotto alla torta passando per una composta combinata con formaggio Casolet presidio di Slow Food valle di Pejo.

Un successo anche le persecche di cachi di Paolo Ciresa e i cachiportachiave ideati e realizzati da Lorenza Torboli del Luogo Comune.

Stanislao Periboschi (Enrico Tavernini), ha proposto una cachifonia duettando con i presenti e ha guidato a suon di fisarmonica i partecipanti verso il maestoso corbezzolo situato nella parte est del parco, candidato alla prossima occasione dendrogastronomica.

C’è stato un momento di grande emozione quando due delle persone presenti, Mara e Guerrino, hanno rivelato di essere stati bambini ospiti della Colonia Miralago e di sentirsi ancora legati al luogo tanto da desiderare di contribuire attivamene alla sua protezione e restituire ciò che hanno avuto perché, questo parco ci ha salvati! Un’altra testimonianza di come questo luogo abbia avuto capacità curative.

A premessa del suo dialogo con il Cachi, Che fai tu bell’albero, dimmi che fai silenziosa pianta…., Paolo Domenico Malvinni ha suggerito una riflessione su chi decide che cosa è monumentale e cosa non lo è. Forse che “l’Anzolim de la tor” è diventato simbolo di Riva per un atto amministrativo? si chiede Malvinni. In questa prima edizione della festa del Cachi, afferma lo scrittore, si è in pratica stabilito che il grande cachi del parco Miralago è per noi monumentale, che questo Parco è per noi monumentale. Non tanto per sostituirsi a chi di dovere ma per far circolare e raccogliere la sensibilità che contribuisce a difendere questo splendido scrigno di natura nel cuore della città.  Un buon esempio di Paesaggezza popolare

Nel corso della mattinata il Comitato ha ricevuto il diploma di Cavaliere della Paesaggezza, onorificanza ideata da Carlo Mantovani per premiare coloro che fanno azioni meritevoli e sagge a salvaguardia del territorio inteso come bene collettivo.

Nelle intenzioni del Comitato SAL, questa festa è solo alla sua prima edizione e celebra quello che da domenica è per noi cittadini dendrosensibili il Cachi monumentale, il simbolo del Parco Miralago.

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