(parla un ontano nero alto 21 metri e con 2,27 metri di circonferenza)

“Dalla mia altezza VEDO LONTANO fin dentro la sala della Rocca dove si preparano le sorti di questo parco. Temo per la mia sorte dato che intendono ampliare l’edificio qui accanto proprio nella mia direzione. Temo per tutti noi residenti, perché parlano di consegnare la superficie del parco in mani edificanti. E la speranza di riconquistare terreno dove ora ci sono edifici non storici e asfalto è vanificata dalla richiesta di ricostruirli proprio qui, nella parte nord del parco.

SOS PARCO MIRALAGO !

Sì il Parco Miralago è messo in pericolo, nonostante le oltre 27.000 firme consegnate per la dichiarazione di Giardino storico botanico, benché la Comunità di Valle intenda proporlo come bene ambientale e la Variante 13 bis abbia accolto in parte le richiesta della cittadinanza sui volumi da abbattere con relativa cancellazione dal catasto, ora manovre poco chiare nella maggioranza vogliono togliere il suolo sotto ai piedi ai grandi alberi e privare del parco la città. Tra osservazioni di Lido S.P.A, praticamente del comune a se stesso, e di Lido SRL che pretende di non consumare suolo costruendo su colonne, accordi disattesi, ripicche interne alla maggioranza e dichiarazioni di atto dovuto si confondono i cittadini mentre si prevede l’ampliamento del 10% della colonia, si svende il diritto di superficie, si prospetta la possibilità di riedificazione a nord del Parco, giusto sopra la dorsale che lo attraverserebbe da parte a parte. Che cosa rimarrà? Un piazzale per eventi in riva al lago? E nuove costruzioni affacciate sul boulevard giusto difronte a un parcheggio multipiano?

Questo è quanto ha evidenziato SAL domenica mattina ai piedi del suddetto ontano e sotto il primo albero monumentale del comune di Riva del Garda, il grande platano a sud del parco, decorandolo con l’onorificenza dovuta, in attesa che lo faccia l’ufficio preposto del comune.

La mattinata è proseguita alla Galleria Craffonara dove Paolo Ciresa, Paolo Matteotti e Luca Miccolupi hanno affrontato i temi del consumo di suolo, del verde urbano e della sua conservazione e rigenerazione, degli strumenti a disposizione della pubblica amministrazione per garantire, preservare e aumentare il verde urbano.

Fermare il consumo di suolo non solo è una necessità vitale (è di appena 30 cm lo spessore superficiale che garantisce la produzione del cibo necessario per l’uomo e gli animali sulla terra e non possiamo permetterci di distruggerne altro) ma anche un obiettivo qualificante per i programmi e i progetti di pianificazione e rigenerazione urbana: i parchi, i giardini, gli alberi in città non sono semplicemente elementi decorativi. Sono “infrastrutture”, un investimento nella salute e nel benessere della comunità. E hanno un valore patrimoniale che appartiene alla comunità e come tale va gestito. I pini pinea abbattuti senza una chiara motivazione (tranne uno giustificato da una sentenza del tribunale) hanno un valore stimato fra i 20.000 e i 30.000 euro ciascuno. La perizia commissionata da SAL ad uno studio tecnico di arboricoltura, (perizia allegata dallo stesso Comune alla variante 13 bis) eseguita su 65 alberature del Parco Miralago assegna ad esse un valore pari a Euro 1.428.882,00. I nostri amministratori lo sanno?

Esiste un “Regolamento comunale per la tutela e la promozione del verde urbano e privato” che prevede un Piano del verde, strumento di pianificazione e gestione delle aree a verde urbano per evitare perdite o manomissioni improprie del patrimonio verde urbano. C’è la possibilità di avvalersi di consulenti esperti. Perché non viene applicato? C’è la possibilità di attivare percorsi partecipati in cui coinvolgere cittadini, associazioni e comitati. E ci sono esempi da cui imparare. Non era necessario abbattere 40 cipressi per fare un parcheggio, non è necessario tagliare i pini pinea, ci sono modi per far fronte al problema delle radici come fanno in molte città della Toscana e dell’Emilia Romagna. Si possono prevedere per le opere pubbliche di nuova edificazione e ristrutturazione progetti compatibili con il verde esistente. Che fine faranno i tigli addossati ai nuovi condomini in cima a viale Vannetti? E il parco dell’asilo nido del Rione 2 giugno in fase di ristrutturazione? Nessun esito la richiesta di protezione dei grandi platani a ridosso del cantiere del Palacongressi.

Come vengono sostituiti gli alberi tagliati? O gli alberi caduti per cause naturali? ad esempio i platani del giardino della Rocca non ancora sostituiti? Le prossime ad essere tagliate saranno per necessità le palme. Chi farà il piano per la loro sostituzione? Chi controlla la salute degli alberi? La magnolia in via Maroni attaccata da armillaria mellea è condannata ma rischia di infettare le altre, per la velocità con la quale si propaga il micelio. Nonostante le segnalazioni non ci sono stati interventi ma non si è esitato a tagliare una grande magnolia sana proprio dall’altra parte del viale perché dava fastidio al nuovo ingresso (provvisorio) del Palavela. Quali saranno i prossimi? Su questo tema SAL ha inviato una richiesta di incontro alla Sindaca Santi e all’assessore Grazioli in quanto competente alla qualità urbana, sicurezza e patrimonio. Lettera inoltrata poi a tutti i consiglieri comunali. Una sola risposta, della sindaca: negativa. La motivazione: dall’ultimo appuntamento, avvenuto in tempi assai recenti non sono sorte novità che non siano riconducibili all’ordinaria amministrazione. Teniamo a precisare che l’ultimo incontro della sindaca con SAL è avvenuto il 18 aprile 2023, in occasione della consegna delle firme per la Petizione Parco Miralago– Giardino Storico Botanico, alla presenza anche del signor Marco Torboli. In mezzo c’è stata una Variante con relative osservazioni e ulteriori osservazioni in cui il tema Un Grande Parco per la Città e la fascia lago è la questione fondamentale.ABBIAMO CHIESTO  DI INCONTRARE CHI NELL’AMMINISTRAZIONE È RESPONSABILE DEL PIANO VERDE, CHI SU QUESTO SIA DISPOSTO AD APRIRE UN CONFRONTO.  ASPETTIAMO RISPOSTE.