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Di seguito trovate il testo INTEGRALE inviato ai giornali contente la nostra presa di posizione in merito all’argomento.

Dal Comitato SAL – Salvaguardia Area Lago – un contributo al tema Parcheggio per Pregasina nell’ottica di un’accessibilità ecosostenibile ed economicamente vantaggiosa.

Da giorni si discute se fare un parcheggio di assestamento per auto per raggiungere la frazione di Pregasina, comune di Riva del Garda, piccolo borgo ben conservato e in un ambiente invidiabile per la sua posizione rispetto alla prospettiva del lago di Garda e meta di escursioni sia a piedi che in mountain bike.

Trattasi di una frazione di pochi abitanti, cui sta a cuore non solo la tranquillità, ma anche la conservazione del paesaggio e della sua proiezione territoriale storica che, se ben tutelata, ha un valore inestimabile anche sul piano turistico.

Il borgo medioevale è già meta dei bikers; favorire anche l’accesso alle automobili con parcheggi di assestamento, che sarebbe comunque limitato, data la delicatezza del territorio e del poco spazio disponibile, sembra una scelta poco opportuna. Questa scelta non apporterebbe alcun valore aggiunto, né economico né paesaggistico ma, anzi, potrebbea svalorizzare questo borgo, relegandolo a periferia urbana. 

Quale alternativa per favorire la fruibilità di questo territorio che se, conservato intatto, sarebbe un esempio e una perla per la zona del Garda? 

Per affrontare il problema del ‘no alle auto’ nei borghi montani e non solo, basta guardarsi intono, con i validi esempi – collaudati e sperimentati – portati avanti da colti e lungimiranti amministratori, che si sono giustamente imposti nel contrastare il degrado a causa della mobilità privata dell’automobile.

Esempio più lungimirante è quello del paesino Chamois, perla della Val d’Aosta che si trova a 1815 metri d’altitudine, nella media valle del Cervino, ed è uno dei comuni più alti d’Italia. Questa suggestiva località di montagna può essere raggiunta solo a piedi, in bici o utilizzando una funivia con partenza da Buisson. Per Chamois l’assenza di auto rappresenta una tra le sue migliori eccellenze, poiché ha consentito a questo paesino di poco più di 100 abitanti di mantenere intatto il suo fascino di piccolo borgo montano, con le abitazioni in legno e pietra, attraversato da strette stradine immerse nella quiete più assoluta.

Spostandosi in Alto Adige, invece, una vera e propria oasi di pace è la piccola area sciistica di Monte San Vigilio . Anche in questo caso l’unico mezzo utile per arrivarci è la funivia che parte da Lana. In soli 7 minuti si raggiunge questo piccolo comprensorio dove quattro impianti collegano 5 chilometri di piste ideali.  Monte San Vigilio è noto a livello internazionale anche per l’albergo a cinque stelle Vigilius Mountain Resort, progettato dall’archistar Matteo Thun secondo i principi dell’eco-sostenibilità in perfetta sintonia con la filosofia del luogo.

Altro esempio è Plan , in Val Passiria, dove è stato creato, nel 2007, il progetto “mobilità dolce”. Questo prevede la chiusura del paese al traffico e la creazione di un’offerta innovativa di trasporto pubblico urbano per la circolazione di residenti e ospiti in totale libertà. Le piste si possono raggiungere grazie a minibus o al Dorfexpress, un trenino gommato. Per una gita slow e romantica, invece, si può scegliere la carrozza trainata da cavalli.

Restando sempre nel Vallese, un’altra rinomata località è l’ Aletsch Arena , il più grande ghiacciaio delle Alpi e cuore del Patrimonio Unesco Alpi svizzere Jungfrau-Aletsch. Per godersi questo luogo spettacolare bastano solo 7 minuti di funivia in partenza dalle località a valle di Mörel, Betten Talstation o Fiesch per raggiungere Riederalp, Bettmeralp e Fiesch-Eggishorn, i tre villaggi del ghiacciaio caratterizzati dalle tipiche case vallesane e chalet moderni. Il divieto di circolazione alle auto non solo lo rende un luogo sicuro e tranquillo per pedoni e sportivi, ma il concetto di ski in ski out è una realtà. Qui, infatti, le piste iniziano proprio fuori dalla porta di casa o dell’albergo e non c’è che da scegliere le discese in base alla difficoltà o all’attività.

Anche Zermatt , un’altra celebre località del Vallese, situata alle pendici del Cervino, è raggiungibile solo in treno. Per spostarsi in paese, abbastanza esteso, si possono utilizzare taxi o pullman elettrici. Il comprensorio sciistico comprende 360 chilometri di piste e 400 chilometri di sentieri.

Come si vede gli esempi ci sono e molti altri se ne  potrebbero indicare, per cui la frazione di Pregasina  che cosa ha di meno di questi luoghi, data la sua posizione, per non attivare finalmente una accessibilità basata su un semplice minibus elettrico?

Facciamo un semplice calcolo: supponiamo di portare a Pregasina solo 150 passeggeri al giorno (sono circa 100 macchine che non si saprebbe dove parcheggiare se non a scapito della qualità  territoriale e paesaggistica). Ciò significherebbe quattro viaggi con un minibus da 30/40 posti al costo di 2 euro, biglietto valido anche per il ritorno a qualsiasi ora.  Supponiamo che tale intensità interessi un minimo di 180 giorni (molti di più. Probabilmente, data la presenza turistica di Riva del Garda). Si arriverebbe a ricavare qualcosa come € 54.000,00. Cosa si può fare con 54.000 euro? Molto: acquisto in leasing di un minibus elettrico (il cui costo sul mercato si aggira sui 300.000,00 euro) con rate almeno decennali, costi di gestione molto alta bassi sia per il costo dell’energia elettrica sia per la manutenzione del mezzo (motore elettrico e non a scoppio) e in più copertura del costo dell’addetto alla guida. 

Quanto costa un parcheggio, supponendo solo per 100 posti auto? Circa 1.500 euro a stallo per un totale di 150.000,00 euro, si badi riferito ad un’area pianeggiante e non certo in  montagna, il che comporterebbe a Pregasina un parcheggio multipiano con costi più che triplicati. 

E’ evidente che la scelta del parcheggio è completamente illogica, soprattutto per il limitato nuovo apporto di presenze turistiche a vario titolo (bici, escursionismo etc.) a fronte di una già notevole presenza di bikers. Indotto che sarebbe ben più corposo e sostenibile se supportato da un semplice minibus elettrico.

A parte che un parcheggio di soli 100 posti auto a Pregasina significherebbe compromettere in maniera irreparabile quel poco di territorio agricolo rimasto intatto e di grande pregio.

Pregasina, quindi, può essere in inizio di cambio di rotta e non la riproposizione ormai superata di fruizione del territorio solo con il mezzo privato. Sarebbe anche un’occasione per potenziare la mobilità pubblica anche per gli stessi residenti che, ovviamente, vanno comunque garantiti per l’uso del mezzo privato.

Nota: Un  esperto di mobilità, Gabe Klein, 46enne statunitense già alla guida del servizio di car-sharing Zipcar e soprattutto ex Transport Department Commissioner del District of Columbia fra 2008 e 2010 e dell’amministrazione di Chicago fra 2011, ha spiegato  quanto gli spazi dedicati allo stallo delle automobili (che rimangono ferme per gran parte della loro vita oltre che essere occupate in media da poco più di una persona quando circolano) fossero invece fondamentali per iniziare a ripensare le città del presente, più che del futuro. Beh, le strategie lanciate ultimamente da diverse amministrazioni in giro per il mondo sembrano proprio allinearsi a quell’approccio. Ad aprire la strada sono state le città di Oslo, Amsterdam e Pontevedra (Spagna).

Pregasina sia il modello per il Trentino!

One thought on “Parcheggio a Pregasina

  1. Silvia Ropelato ha detto:

    Sono pienamente d’accordo con voi , non si può pensare sempre e solo al “bisogno di parcheggio” ci sono anche altri aspetti che possono arricchire il contatto con un territorio così particolare ,come quello di Pregasina. E’ un luogo così unico, possibile che non si riesca a renderlo fruibile in modo diverso e più rispettoso?

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